sabato 10 novembre 2007

La destra di Storace

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Si terrà fra oggi e domani l’assemblea costituente de “La Destra” il partito di Francesco Storace nato in seguito ai contrasti tra l’ex presidente della Regione Lazio ed il leader di An, Gianfranco Fini.
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Il manifesto del Partito è chiaro e si riferisce al possibile ingresso di An nel Ppe, uno dei principali punti di contrasto fra Storace e Fini.
Sin dalla sconfitta alle elezioni regionali del Lazio, nel 2005, i rapporti fra i due politici si sono lentamente deteriorati, con l’ex Ministro della Salute che denunciava scarsa democrazia all’interno di An ed una progressiva perdita dei valori che avevano caratterizzato il partito dalla svolta di Fiuggi.
Non l’ennesimo “ad personam”, dunque, ma una nuova forza politica in grado di ridare alla destra la propria identità.
Principi fondanti del movimento sono: la contrarietà alla “cultura della morte”, con un no netto all’eutanasia, alle manipolazioni genetiche e ricerche sugli embrioni e la revisione nelle applicazioni della 194; tutela della famiglia; lavoro e lotta al precariato; meno tasse; tutela dell’ambiente; sviluppo delle infrastrutture; il riconoscimento giuridico dei partiti; riforma in senso Presidenziale del sistema politico; riforme Costituzionale e della pubblica amministrazione; sicurezza.
Quest’ultimo sarà di certo una fra i temi principali che verranno trattati in assemblea, anche a seguito dei fatti di Tor di quinto e del conseguente pacchetto sicurezza del Governo: <>.
Sul tema numerose le proposte, fra cui: limitare in modo drastico l’ingresso in Italia di persone provenienti da paesi extracomunitari per almeno due anni; bloccare ogni nuova sanatoria che preveda la regolarizzazione di chi si trova in Italia in stato di clandestinità e dichiarare “reato” l’ingresso clandestino sul territorio nazionale per il quale viene decretata l’immediata espulsione; istituire una sorta di “Carta di soggiorno a punti” dalla quale scalare un punteggio ogni qualvolta viene commesso un reato commisurato alla gravità, colposa o dolosa, del reato stesso, al cui esaurimento viene prevista l’espulsione; istituire accordi con tutti i paesi di origine per cui la pena detentiva per reati gravi commessi in Italia viene scontata nel paese d’origine; mantenere vigente l’attuale periodo minimo per la richiesta della cittadinanza italiana.
Durante l’assemblea interverranno le principali personalità del partito, che ha già una piccola presenza sia alla Camera, con 3 deputati, che al Senato, con altri 3 parlamentari, i quali, data le distanze numeriche minime fra maggioranza ed opposizione a Palazzo Madama, potrebbero diventare decisivi, come già successo nelle giornate di voti sulla nomina Fabiani-RAI.
Inoltre, nel pomeriggio di oggi, è previsto l’interevento di Silvio Belusconi, segno della volontà del leader dell’opposizione di avere Storace nella Casa delle Libertà.
Nella realtà dei fatti la nascita di “La Destra” potrebbe costituire solo un momento di transizione per il partito, data la possibilità, neanche troppo remota, di un cambiamento nel sistema elettorale.
Fini e Veltroni sono fra i sostenitori del maggioritario alla francese che, di fatto, significherebbe la “fine dei partititi” e processi di aggregazione fino alla creazione dei partiti unici. Di conseguenza l’uscita di Storace da An potrebbe essere solo temporanea.
Anche se la riforma dovesse essere in senso proporzionale sul modello tedesco, “La Destra” dovrebbe nuovamente cercare un approdo comune, ed anche in questo caso il Partito delle Libertà, con Fi ed An, sarebbe una via quasi obbligata.
Nell’assemblea, Portavoce per la Calabria è Gabriele Limido, già esponente nazionale di An, Consigliere Regionale del Lazio tra il 1995 ed il 2005, Presidente Provinciale di An Cosenza dal 1999 al 2004.


Articolo pubblicato su La Provincia Cosentina di oggi